Come prepararsi al parto naturale?

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    Il parto naturale non necessita di preparazioni speciali: occorre informarsi bene su quello che offre il punto nascita che si è scelto (inutile farsi illusioni, molto dipende dall’ambiente), frequentare un corso di accompagnamento alla nascita, ed essere convinte di volerci provare.
    Una donna che sceglie il parto naturale non viene “abbandonata” al suo destino. Certo non si può parlare di induzione del travaglio, termine con il quale si definisce un intervento strumentale o farmacologico, però esistono metodi naturali per stimolare l’inizio del travaglio, e svariate tecniche (che le ostetriche conoscono) per facilitare, favorire e mantenere una buona attività contrattile dell’utero. Volendo citarne alcune: lassativi e tisane, manovre sul collo dell’utero (dette scollamento delle membrane) e stimolazioni dei capezzoli. Però attenzione: il “fai da te” non è opportuno in questo campo, con l’eccezione dell’attività sessuale, efficace e raccomandata, quando gradita.
    Il ruolo del partner o della persona di fiducia che accompagna la mamma in questo cammino è cruciale, e il valore del suo contributo nel parto naturale è massimo. Quindi fate un patto con chi vi accompagna, dividete in due la fatica, lui è parte del vostro coraggio, e sarà lì ad accogliere i vostri umanissimi e possibili momenti di sconforto.
    Fate una vita attiva fino all’ultimo momento, e allenatevi a pensarvi attive anche durante il travaglio: le braccia del vostro partner saranno un sostegno fisico insostituibile. E alla fine anche lui sarà stanco, per aver partecipato attivamente alla nascita.
     
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