L'hypnobirthing

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    L'ipnosi entra in sala parto, questo quanto accade già nelle vicine Francia, Inghilterra e Oltreoceano. Una pratica non troppo recente, a tratti sconosciuta in Italia, che spaventa alcune mamme ma la cui efficacia sempre più attestata, accende la curiosità e l’interesse di un numero in aumento di donne gravide. Nel Regno Unito la terapia natale dell’ipnosi è così popolare da essere autorizzata in alcuni ospedali in cui ostetriche ipnoterapeute insegnano alle signore come vivere l’esperienza più emozionante della loro vita in maniera indolore. Elementi indispensabili del parto con l’ipnosi? Apertura di spirito e una buona motivazione.

    In cosa consiste l'hypnobirthing?
    L'ipnosi è una forma di meditazione profonda capace di indurre nel soggetto, attraverso il controllo della mente, uno stato di completo rilassamento. Nel caso dell’ipnoterapia natale si tratta di un’ipnosi leggera con cui la donna acquisisce la consapevolezza del proprio corpo, lo ascolta, vive la gravidanza serenamente gestendo le ansie e la paura, come appunto quella del parto che terrorizza le future mamme, specie le primipare, sin dalle prime settimane. La donna gravida ha una sensibilità di solito particolarmente accentuata, ed è senz’altro uno dei soggetti meglio disponibili e più ricettivi al procedimento ipnotico.

    Il termine inglese hypnobirthing potrebbe far pensare a qualche pratica esoterica. In realtà nulla di tutto ciò. La futura mamma non piomba in trance o in uno stato di sonno profondo; niente amuleti magici, formule di rito e battiti di mani. La donna rimane sempre capace di intendere e di volere, ha il pieno controllo di ciò che accade, muta solo il suo approccio alla gravidanza. Il rilassamento si verifica perché quando una donna è calma e distesa, respira bene, facilitando la produzione degli ormoni della nascita, come l’oxitocina e l’endorfina che lavorano in maniera corretta, mantenendo bassi i livelli di adrenalina nel sangue.
    Tale metodo che non ha nessuna controindicazione né alcuna conflittualità con l’assistenza medica e ostetrica, agisce sia sulla parte conscia che inconscia riducendo non solo tutta una serie di sintomi della gravidanza spesso molto fastidiosi, ma ha anche un impatto in ambito preventivo, ad esempio la depressione post partum. Inoltre, pur non essendo un dato empiricamente testato, si riscontra che i bimbi nati dopo esperienza di accompagnamento alla gravidanza e al parto con l’ipnosi, sono mediamente più calmi e hanno ritmi sonno veglia più regolari”.

    L’ipnosi natale non ha riscontrato ad ora effetti collaterali, anzi, le donne che hanno partorito con questo metodo hanno ricordi diversi, personali, forti, a unirle è la serenità con cui hanno vissuto il momento del parto. Si potrebbe dire che non ha controindicazioni, lo si sconsiglia comunque a soggetti predisposti a patologie mentali o con patologie pregresse.

    Come e quando praticare l’hypnobirthing
    Quando il corpo non funziona correttamente, qualsiasi evento importante, sarà vissuto con più stress. L’ipnoterapia in vista del parto si rivela essere una tecnica integrativa per tutelare mamma e bambino; può essere autoindotta dalla donna (autoipnosi) oppure provocata da un operatore preparato che spiega le tecniche per la corretta respirazione, il rilassamento, l’immaginazione da svolgere in gruppo o da sole e scoprire in che modo affrontare il parto senza paura. Il ruolo dell’ipnoterapeuta è quello di guidare la paziente mentre mette al mondo il pargolo in un contesto confortevole e pacifico.

    “Il lavoro si svolge in sedute di un’ora circa per almeno 8-10 volte- spiega la dott.ssa Frasca, specializzata in ipnosi clinica. Durante le sedute la donna viene messa in una condizione di rilassamento quindi si procede in via immaginativa a percorrere le tappe del travaglio, del parto e del secondamento. Si insegna come gestire, in modo del tutto personale, ognuna di queste fasi in modo tale che la donna non venga presa alla sprovvista e non si lasci sopraffare dall’ansia, e che quindi possa essere decisamente più collaborativa”. Le donne che collaborano maggiormente sono quelle che a casa si esercitano, ascoltano cd, si avvicinano al momento del parto con grande lucidità.

    L’allenamento è importante perché permette loro di gestire la situazione da sole qualora non potessero contare sul sostegno di un’ostetrica che pratici l’ipnosi durante il giorno del lieto evento. Un forte rapporto di fiducia tra l'ipnoterapeuta e il paziente è fondamentale per l’efficacia del metodo; l'ipnosi inoltre permette anche ai papà di avere un ruolo attivo in un momento così importante e intimo quale la nascita del loro figlio.

    L’ipnoterapia associata al parto è una pratica che fa tendenza, se gli esiti positivi saranno scientificamente confermati, chissà che a breve anche in Italia questa non diventi una tecnica molto in uso tra le future mamme. A chi teme l’ipnosi basterà spiegare che più volte al giorno la nostra mente va automaticamente in ipnosi, che altro non è che uno stato naturale della mente di cui non siamo consapevoli.

    Lo stesso vale per lo yoga meditativo, una forma di autoipnosi ben vicina all’ipnosi per il parto, praticata da tanti adepti per ritrovare il benessere psico-fisico. Ecco dimostrato dunque quanto l’ipnosi in gravidanza sia un ausilio di cui, nella vita quotidiana, tutti abbiamo fatto esperienza anche in situazioni diverse.

    Qualunque sia il parto che si programma di avere, il giorno in cui una mamma mette al mondo il piccolo dovrà essere speciale, e trasformarsi nel ricordo di una piacevole ed emozionante esperienza.
     
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