La promessa di matrimonio

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    Mamma di due splendidi bimbi e moglie a tempo pieno

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    Ovvero il passaggio dallo status di ragazzo e ragazza a quello di coppia fidanzata ufficialmente, in pratica promessi sposi.

    Si scrive promessa di matrimonio, ma si legge fidanzamento ufficiale.

    La coppia grazie a questo passaggio “romantico-legale” abbandona di fatto i panni meno impegnativi dei “fidanzatini” per indossare quelli più maturi dei “promessi sposi”.

    La promessa di matrimonio ha una duplice valenza: romantica e burocratica.

    Il primo aspetto, quello romantico, è quello più legato alla sfera emotiva della relazione ed è quando l’uomo chiede ufficialmente alla donna di sposarlo con il rituale dono dell’anello.

    In passato, ma anche oggi alcuni perseverano nella tradizione, la promessa di matrimonio coincideva con la richiesta al padre della sposa della mano della figlia e con la conseguente legittimazione della nuova coppia all’interno della famiglia e della comunità.



    Da un punto di vista legale, invece, la promessa di matrimonio rappresenta il primo passaggio burocratico obbligato per ottenere il permesso di sposarsi.

    Per effettuare la promessa di matrimonio, quindi, è necessario presentarsi all'Ufficio Matrimonio di stato civile del comune con i propri documenti d’identità. Non è neanche necessario presentarsi in due, basta, infatti, uno solo dei fidanzati, con delega a eseguire le pubblicazioni su carta semplice firmata dalla persona assente e copia del documento di identità del delegante.

    Addirittura può andare una terza persona, con delega a eseguire le pubblicazioni firmata da entrambi i futuri sposi e copie dei documenti di identità dei deleganti.

    A questo punto gli incaricati comunali provvederanno ad elaborare tutta la documentazione necessaria per le pubblicazioni, che verranno poi esposte per 8 giorni alla Porta della Casa Comunale dei comuni di residenza di entrambi i promessi sposi.

    Trascorsi 3 giorni dopo il termine delle pubblicazioni, l’Ufficiale di Stato Civile, se non gli è stata presentata nessuna opposizione, rilascia il “nullaosta” al matrimonio e i due fidanzati potranno celebrare le proprie nozze entro 180 giorni dalla scadenza della pubblicazione, pena la decadenza di validità dei documenti.

    La promessa di matrimonio, sia da un punto di vista romantico, che da un punto di vista legale, non obbliga le parti a sposarsi, non esiste infatti alcun vincolo, se non quello morale.


    La promessa di matrimonio, soprattutto da un punto di vista legale, rappresenta una libera dichiarazione che non obbliga né a contrarre le nozze, l'art. 79 del codice civile, infatti, garantisce la massima libertà del consenso delle parti sino al momento della celebrazione, né a risarcire in caso di mancato matrimonio la parte lesa, se non per quanto previsto dagli artt. 80 e 81 c.c.

    Questo vuol dire che entro un anno è possibile chiedere la restituzione dei doni fatti a causa della promessa medesima ed è possibile chiedere i danni morali, solo se l’abbandono è avvenuto dopo le pubblicazioni e dopo avere, quindi, ottenuto il nullaosta matrimoniale.




     
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