MANUALE DI PRONTO SOCCORSO

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    Mamma di due splendidi bimbi e moglie a tempo pieno

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    Motta Sant'Anastasia (Ct)

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    Spesso di fronte ad una situazione di emergenza, soprattutto quando si tratta di un bambino, è facile lasciarsi sopraffare dall’agitazione o dal panico vero e proprio non sapendo come agire e a volte perdendo tempo prezioso per la risoluzione del problema.
    Innanzitutto, se il problema appare subito grave, esiste su quasi tutto il territorio nazionale la possibilità di telefonare al numero 118 che è in grado di fronteggiare in breve tempo qualsiasi emergenza. Risulta tuttavia importante fornire all'operatore le informazioni più dettagliate possibili sia caratteristiche del problema che sulla gravità della situazione.
    In caso di ingestione da parte del bambino di sostanze che potrebbero essere tossiche o velenose esiste inoltre la possibilità di contattare il Centro Antiveleni più vicino che è in grado di dare l’indicazione più appropriata per ogni sostanza e consigliare il comportamento da seguire nel minor tempo possibile; anche in questo caso sono fondamentali la calma e la chiarezza nell’esposizione dei fatti.

    Tenete a portata di mano sia il numero telefonico del Centro Antiveleni che quello dell’Ospedale più vicino.



    La cassetta del pronto soccorso:

    * UN CEROTTO A NASTRO
    * UN ROTOLO DI GARZA
    * UNA SCATOLA DI GARZE STERILI QUADRATE
    * CEROTTI
    * FORBICI
    * PINZETTE
    * SPILLE
    * UNA BENDA ELASTICA PER FASCIATURE
    * UN PACCO DI COTONE IDROFILO
    * UN TERMOMETRO PER MISURARE LA FEBBRE
    * UN FLACONE DI ACQUA OSSIGENATA
    * UNA SCATOLA DI COMPRESSE DI ANALGESICO
    * UN FLACONE DI ANTIFEBBRILE



    AVVELENAMENTI

    Di fronte ad un avvelenamento, accertato o anche solo sospetto telefona ad un Centro Antiveleni e fornisci quante più informazioni utili alla corretta valutazione:

    * nome, età e peso dell'avvelenato
    * l'esatto nome della sostanza o del prodotto che ha causato l'avvelenamento (tieni la confezione a portata di mano)
    * stima della quantità di sostanza inalata, ingerita ecc. e del tempo trascorso dall'esposizione
    * le condizioni cliniche dell’avvelenato: come appare, come si comporta, quali fastidi accusa
    * luogo e circostanze dell'avvelenamento
    * eventuali problemi medici preesistenti o terapia farmacologica eventualmente in atto
    * il numero di telefono e l'indirizzo.

    Tieni sempre nella tua agenda il numero del più vicino Centro antiveleni.


    L'allergia

    E' una reazione esagerata dell'organismo nei confronti di sostanze (es. il latte, i pollini, le polveri) che per la maggior parte delle persone sono del tutto innoque.

    Allergie e prevenzione

    Le allergie dilagano tra i bambini.
    E’ questo il dato forse più significativo presentato al Congresso internazionale di allergologia pediatrica tenutosi il 23 e 24 gennaio 2004 a Milano organizzato dalla divisione di Pediatria della Clinica Melloni e dal dipartimento di Scienze Farmacologiche dell’Università di Milano, in collaborazione con l’American College of Allergy, Asthma and Immunology (Acaai). Sono circa due milioni, infatti, i bambini italiani affetti da allergie, quasi il 30% del totale, e sono raddoppiati negli ultimi dieci anni.

    Diffiicoltà di diagnosi precoce.
    Tra i problemi affrontati dai 500 esperti di più di 20 Paesi convenuti a Milano c’è la difficoltà di diagnosi precoce, che può permettere di evitare l’evoluzione in asma di un disturbo allergico, nonché il persistere di falsi miti che talora ostacolano anche una corretta terapia dei malati. Per non parlare dei costi, diretti e indiretti (e non solo economici) che la malattia comporta. “Il primo dato importante — sottolinea Alessandro Fiocchi — è che non è mai troppo presto per effettuare una diagnosi di allergia. Sono possibili sia i test cutanei, sia specifici esami del sangue (prescrivibili anche dal pediatra di famiglia) che permettono di indirizzare verso accertamenti più accurati i piccoli che mostrino qualche sintomo di allergia”. In particolare, può risultare indicativa la comparsa di eczema, un disturbo che talvolta rende dura la vita al bambino e alla sua famiglia: continui risvegli notturni, difficoltà a trovare indumenti adatti, impossibilità di relazioni sociali. L’eczema può essere la spia di uno squilibrio immunologico o di un’allergia, anche alimentare. Anche in questo caso è fondamentale una diagnosi precisa: “Non sempre va bene dare il latte di capra a un bambino allergico al latte vaccino —sottolinea Patrizia Restani —. Occorre fare studi molecolari per discriminare le allergie. Così come non è detto che un soggetto allergico alla carne di manzo, lo sia anche a tutti i tipi di carne”. Sono, per esempio, in crescita le allergie al coniglio, dovute al diffondersi di questa bestiola quale animale domestico. La forma allergica più invalidante resta comunque l’asma. Anche in questo caso non vanno sottovalutati i sintomi precoci: “In alcuni casi le infezioni virali — osserva Luigi Terracciano, pediatra della “Macedonio Melloni” — sono un segnale di inizio della malattia”. Che è meglio curare precocemente con terapie antinfiammatorie per preservare il più possibile la funzionalità respiratoria del bambino: “Il cui picco viene raggiunto a 18 anni, per poi calare progressivamente — spiega Fiocchi —. Ma nell’asmatico è comunque inferiore e quindi il soggetto arriverà dieci anni prima alle difficoltà respiratorie proprie dell’età avanzata”.

    Costi terapeutici per l’asma.
    Edward O’Connell, pediatra della Mayo Clinic di Rochester (Minnesota, Stati Uniti) presenta dati sui costi dell’asma oltreoceano: 14 miliardi di dollari l’anno in costi diretti (farmaci, ricoveri, medici) e indiretti (perdita di giornate di scuola, di efficienza fisica, perdita di tempo di lavoro da parte dei genitori). Il costo della terapia è stimato intorno ai 5mila dollari l’anno per bambino asmatico. Senza considerare il costo diretto in vite umane: ogni anno negli Stati Uniti si registrano più di 5mila morti per asma.

    Non eccedere nell’eliminare i germi.
    Se le allergie, in particolare quella da acaro, richiedono un’accurata igiene, non serve però esagerare, come sottolineano i medici specialisti. “Non bisogna eccedere con l’igiene — osserva Patrizia Restani —dell’Università di Milano. I troppi detersivi che garantiscono l’assoluta rimozione dei germi rischiano di favorire le allergie”. Del resto — aggiunge Luigi Terracciano — “noi non siamo “germ-free”: nel nostro intestino vivono chili di microbi…”

    Allergia agli acari

    Consigli per la bonifica ambientale dalle polveri di ACARI

    Gli Acari o Dermatofagoidi sono dei piccoli animaletti, non visibili ad occhio nudo, che si cibano delle forfore dell'uomo. Si riproducono preferibilmente nel materasso del letto e le loro deiezioni diventano facilmente volatili e determinano in alcune persone uno stato di allergia.

    Consigli per la riduzione dei sintomi nelle persone allergiche e minimizzare il rischio di allergia nei soggetti predisposti.

    * La camera da letto del bambino deve essere asciutta e ben areata (umidità rel. circa 60%), arredata in modo semplice, senza imbottiture, per evitare l'accumulo della polvere e facilitare la pulizia.
    * Gli scaffali devono essere chiusi da ante; la moquette ed i tappeti devono essere assolutamente eliminati; uno scendiletto di cotone è consentito ma deve essere lavato settimanalmente.
    * Tendoni, tappezzerie e drappeggi devono essere eliminati. Sono da preferire tende a rullo o sintetiche e facilmente lavabili.
    * I vestiti debbono essere tenuti in un armadio chiuso.
    * Il materasso ed il cuscino (anche dei fratelli che dormono nella stessa camera) devono essere completamente rivestiti di materiale impermeabile alla polvere; è possibile confezionare a casa dei coprimaterassi a) con teli plastici cuciti a macchina o sigillati con nastro; b) con tessuti fitti tipo "cinz". In alternativa è possibile ricorrere a prodotti industriali specifici.
    * La pulizia della camera deve essere fatta frequentemente ed in assenza del bambino;
    * La polvere deve essere tolta da mobili e termosifoni utilizzando un panno inumidito;
    * Le coperte ed i materassi devono essere esposti fuori dalla finestra al freddo e/o al sole per alcune ore (se possibile 6 ore);
    * I materassi devono essere sbattuti due volte l'anno. Lenzuola e federe debbono essere lavate a temperature superiori a 65°C.
    * E' meglio preferire i pupazzi lavabili di gomma ai peluche;
    * Evitare che il bambino giochi a cuscinate o salti sui letti.
    * Relativamente al clima sono indicate temperature di 19-20°C, non deve essere usato l'umidificatore.
    * E' assolutamente da evitare il fumo di sigaretta in qualsiasi stanza della casa.
    * Non devono essere introdotti animali domestici in casa.
    * Sono sconsigliate le piante d'appartamento.
    * Sono da evitare le esposizioni a colle, vernici o resine epossidiche nelle ore del gioco.
    * In caso si debbano abitare locali chiusi da molto tempo, area re abbondantemente prima che vi entri il bambino.
     
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