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CLASSICA O ALTERNATIVA Partecipazioni e inviti possono variare per tipo di carta, caratteri, colore dell’inchiostro, tecnica di stampa, a seconda di gusti ed esigenze differenti.
Il modello tradizionale prevede un cartoncino doppio aperto a libro tagliato a mano oppure su una carta setificata, di colore bianco o avorio.
Sulle partecipazioni vengono riportati i dati della cerimonia da scrivere con un carattere sobrio ed elegante, come ad esempio l’intramontabile corsivo inglese, in grigio scuro se il cartoncino è bianco oppure seppia se è color avorio; infine la stampa ha la sua importanza: si può scegliere tra quella a rilievo oppure piana, quella tipografica o litografica.
Per chi cerca qualcosa di più romantico, sulle partecipazioni si possono inserire fedi intrecciate, ghirlande o cuori serigrafati o fustellati, come se fossero un pizzo prezioso.
I più attenti all’ambiente preferiranno invece la carta ecologica e riciclata, appositamente rielaborata per l’occasione. I più estrosi possono infine scegliere una fotografia che ritrae gli sposi e farla stampare in stile cartolina, per poi inviarla a invitati e conoscenti.
Un'avvertenza: prima che le partecipazioni vengano stampate è importante controllare le bozze per evitare spiacevoli errori quando ormai è troppo tardi per rimediare. QUANDO INVIARLE Il nome e il cognome del destinatario non devono mai essere preceduti da titoli di studio, onorifici o professionali (unica eccezione, i gradi dei militari di carriera) e si deve riportare l’indirizzo completo (via e numero civico, codice di avviamento postale e città).
Se indirizzata a una sola persona: Gentilissima Signora Anna Rossi
se a una coppia: Gentilissimi Signori Paolo e Anna Rossi
se sono invitati anche i figli, inviarne una a nome loro: Gentilissimi Marco e Silvia Rossi oppure Gentilissimi Paolo, Anna, Marco e Silvia Rossi
se non si conosce il nome della consorte: Gentilissimo Signor Paolo Rossi e Signora oppure Gentilissimi Signori Rossi COME SI SCRIVONO Partecipazione classica per un matrimonio religioso I genitori annunciano il matrimonio dei rispettivi figli; le signore fanno seguire al cognome da coniugate quello da nubili.
Partecipazione classica per un matrimonio civile A sinistra i genitori della sposa, a destra quelli dello sposo; di seguito la data e la sede del matrimonio.
Partecipazione con uno dei genitori vedovo Il coniuge rimasto/a vedovo/a partecipa il matrimonio del figlio/a; formula classica per i genitori della findanzata/o.
Partecipazione con madre vedova risposata Annuncia il matrimonio con il secondo marito, affiancando il cognome da nubile a quello del secondo marito; la figlia avrà il cognome paterno.
Partecipazione con genitori divorziati amichevolmente Entrambi annunciano il matrimonio, la madre solo con il cognome da nubile. Se i rapporti tra i genitori sono difficili, annuncerà il matrimonio solo il genitore al quale è stato affidato legalmente il figlio. GLI INVITI La formula più comune prevede che siano gli sposi stessi a invitare, specificando chiaramente il luogo nel quale si terrà la festa.
E’ importante inserire in basso a destra le sigle R.S.V.P. (répondez s’il vous plaît), in modo che ogni invitato si senta in dovere di confermare o meno la propria presenza. Se il ricevimento si svolge fuori città, è meglio stampare sul retro una mappa con tutte le indicazioni per arrivare a destinazione senza difficoltà.
Possono essere i genitori della sposa a formulare l'invito "(I genitori) riceveranno parenti e amici dopo la cerimonia a (location e indirizzo)".
Se il ricevimento viene dato nella casa dei genitori della sposa, l'invito deve essere compilato a loro nome.
Se il saluto ai futuri sposi avviene prima delle nozze, l'invito deve essere sempre a nome dei genitori della sposa. I RINGRAZIAMENTI Non per questo si possono considerare meno importanti o addirittura facoltativi. Anche i ringraziamenti, infatti, sottolineano ancora una volta il tono dell’intera cerimonia e consentono a sposi e ospiti di chiudere in bellezza. E’ compito della sposa, magari con l’aiuto del marito, ringraziare tutte le persone che, prima o subito dopo il matrimonio, hanno fatto un regalo, scritto un biglietto d’auguri, inviato un telegramma o un mazzo di fiori.
Possono essere spediti prima del giorno delle nozze, man mano che i regali vengono consegnati, subito dopo il matrimonio oppure al ritorno dal viaggio di nozze, ma non oltre un mese dal rientro. E’ quindi opportuno non perdere tempo.
I bigliettini tradizionali richiamano, in genere, lo stile delle partecipazioni e, quindi, possono essere acquistati direttamente insieme a partecipazioni e inviti. E’ importante tenere presente che se i biglietti vengono spediti prima del giorno delle nozze, gli sposi firmeranno con i nomi di battesimo accompagnati eventualmente dai rispettivi cognomi; al contrario, se vengono spediti dopo, bisognerà far stampare sui biglietti i nomi seguiti dal cognome da coniugi (da calcolare in quantità doppia rispetto agli inviti poiché serviranno alla coppia anche per altre occasioni).
Buste e biglietti devono essere scritti rigorosamente a mano e riportare una frase personale, magari con un esplicito riferimento al regalo ricevuto.
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