LA STORIA DEL MATRIMONIO

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  1. Stellina!
     
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    L'unione tra l'uomo e la donna è indispensabile per la formazione di un nucleo famigliare, quindi si presume che il matrimonio esiste fin dall'antichità in diverse forme.
    La parola "matrimonio" deriva dal latino matrimonium e ha per radice " mater-tris " che significa appunto madre. Questo tipo di contratto univa l'uomo e la donna nella vita spirituale e pratica in cui la donna era con pochissime eccezioni la parte più debole. In passato serviva solo al marito per prendere possesso della moglie, quasi a schiavizzarla, per sottometterla.

    Solo con il diritto Romano diventò un accordo libero fra due persone, anche se la parità fra uomini e donne dopo il matrimonio apparteneva solo alla cultura egiziana. In passato per unirsi in matrimonio contava solo, l'appartenenza a una stessa religione, a una stessa razza, a una stessa classe sociale e naturalmente la posizione economica, non c' era spazio per l'amore e i sentimenti. D'amore si parlerà solo con il Cristianesimo, quando il matrimonio assunse il valore di sacramento, e come tale era sacro e indissolubile, con l'unico fine della procreazione. Secondo i giuristi romani il matrimonio era un'istituzione fondata sul diritto naturale, definita come unione sessuale dell'uomo e della donna.

    Il Medioevo: fu un periodo molto cupo, la Chiesa accettò le regole del diritto germanico in materia matrimoniale, regole che non riconoscevano alcuna autonomia alla volontà degli sposi il matrimonio si scisse dall'amore, ed ebbe solo un puro legame di interesse. Il matrimonio germanico avveniva in due tappe: la prima, costituita da un contratto stipulato dalle famiglie degli sposi nel quale il potere sulla donna era trasferito dal padre al futuro marito, che in cambio pagava una dote al padre della sposa, in un secondo momento seguivano l'accompagnamento della sposa nella camera nuziale.

    Il Rinascimento: anche durante questo periodo, i matrimoni venivano contratti allo scopo di unire e rafforzare le famiglie e i patrimoni, è sempre l'uomo ad essere predominante, le donne non hanno nessun ruolo se non quello di apportare ricchezza al marito.

    Nel '600: c'e' il trionfo dell'assolutismo monarchico, monarchi e re sostenevano l'inutilità dell''amore e della fedeltà alla moglie, credevano fossero concetti molto astratti, preferivano trovare conforto tra le braccia di giovani amanti.

    Nel '700 finalmente il matrimonio comincia ad avere un significato diverso. Con l'arrivo del pensiero liberale, si cerca di porre fine all'arroganza dell'aristocrazia, si comincia a cambiare il senso comune del matrimonio, da semplice contratto economico si trasforma in promessa d'amore.

    Nel '800 con il romanticismo, si esaltano i sentimenti e l'amore. Il matrimonio cambia volto, da adesso ci si sposa solo per amore. E' dall'800 infatti che hanno origine gran parte delle tradizioni ancora oggi in uso quali l'abito lungo bianco, i guanti, la torta nuziale il ricevimento. I concordati tra Stato e Santa Sede conosciuti Patti Lateranensi o Concordato Lateranense, hanno sancito le regole di interazione tra l'aspetto civile e quello religioso del matrimonio.

    Oggi in Italia: esistono ancora molte usanze, come nell'800, e ci si sposa per amore, anche se alcuni fattori come le condizioni socio-economiche, le differenze sociali, religiose o politiche, influenzano ancora le scelte delle persone. Si preferisce sposarsi più maturi spesso dopo un periodo di convivenza, si fanno meno figli, sia per un fattore economico che per una mancanza di tempo, le donne sono più indipendenti lavorano fuori casa, ed hanno meno tempo da dedicare ai figli. Tali compiti adesso sono divisi con il marito. Nonostante molte coppie decidano di non sposarsi e di convivere, il matrimonio rimane per la maggior parte delle persone il giorno più bello della propria vita.


     
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