IL MATRIMONIO PERFETTO

Posts written by polly1965

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    La preparazione, che ha solitamente inizio durante il terzo trimestre di gravidanza, avviene sia in gruppo sia individualmente sotto la direzione di un'ostetrica. Il rilassamento, il controllo del respiro e del mollare la presa permettono di raggiungere uno stato limite tra la veglia e il sonno. In questa condizione, la donna impara e visualizzare alcune parti del corpo e ad agire su di esse. L'ostetrica fa anche sentire e visualizzare il vissuto del bambino durante le contrazioni e al momento dell'espulsione. Preparata alle diverse fasi del parto, la donna non si lascerà sopraffare dalle sensazioni di quel momento. Il padre partecipa, in qualche modo, alla preparazione. Impara a massaggiare la compagna, aiutandola a rilassarsi…

    Il parto
    Il controllo della respirazione è utile per diverse ragioni. In particolare, permetterà di:

    • Controllare il dolore delle contrazioni uterine, rilassando il corpo;
    • Recuperare tra una contrazione e l’altra;
    • Spingere nel modo giusto al momento della nascita.


    La donna che si è preparata a questo evento non si lascia più dominare dal suo corpo. Ad esempio, si addormenta qualche secondo o reagisce al dolore senza lasciarsi sopraffare. Ossigena il più possibile il suo corpo e il bambino; proprio perché la donna è consapevole dello sconvolgimento che caratterizza la nascita del bambino, lei lo accompagna e lo rassicura. Al momento dell’espulsione, anziché aggrapparsi alle staffe, rilassa tutto il corpo e spinge servendosi del respiro. Prendendosi in carico, la donna favorisce la smedicalizzazione del parto e lo rende un momento intenso, superando la sofferenza che lo accompagna.
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    ciao, hai già un post aperto nella sezione "SPAM", :wub: , qui chiudo
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    Hai un bisogno improvviso e irresistibile di una barra di cioccolato, di una tartina imburrata o di biscotti salati? Cosa nascondono le voglie? Delle carenze nutrizionali o un bisogno di conforto? Laurence Haurat, psicologa e nutrizionista, ci spiega a cosa sono dovute le voglie e come liberarsene.

    Doctissimo : Le voglie sono sintomi di carenze nutrizionali?
    Laurence Haurat: "Le voglie possono essere causate da una necessità fisiologica: il nostro corpo ha bisogno di nutrienti o di micronutrienti, e questo bisogno è segnalato attraverso il desiderio impellente di un alimento: negli uomini e nelle donne che si privano per troppo tempo di zucchero, ad esempio, le voglie di alimenti zuccherati hanno un’origine fisiologica; infatti i nostri muscoli, il nostro cervello, i nostri globuli rossi sono glucosio-dipendenti, ovvero hanno bisogno di zucchero per funzionare: quando si verifica un calo del tasso di zucchero nel sangue, il nostro cervello invia dei segnali di fame che, se non si reagisce abbastanza in fretta, diventano compulsivi".

    Doctissimo : Se, ad esempio, si ha voglia di yogurt, significa che si ha una carenza di calcio?
    Laurence Haurat : "Non necessariamente; può però trattarsi di ciò che viene definito "appetito specifico". Un’intensa voglia di carne, ad esempio, potrebbe riflettere un fabbisogno di minerali e, in particolare, di ferro".
    Doctissimo : Le voglie possono avere un’origine psicologica?
    Laurence Haurat : "Certo. Mangiando in maniera compulsiva si cerca di calmarsi, di consolarsi o di colmare una carenza di affetto. Prendiamo l’esempio dei single che tornano a casa dal lavoro con l’angoscia di essere soli: per loro i cibi sono una “coperta di Linus” sempre a portata di mano. Le voglie possono anche rappresentare la ripetizione, in età adulta, di un meccanismo risalente all’infanzia: è il caso degli individui che, da bambini, sono stati confortati dai loro genitori attraverso un alimento, e che quindi, ogni volta che vivono una situazione di tensione, mangiano per calmarsi".

    Doctissimo : Esiste anche la dimensione del piacere?
    Laurence Haurat: "A volte la voglia rappresenta una ricerca del piacere, quando la nostra vita non ne è molto ricca. Chi da piccolo è stato sottoposto a un regime alimentare restrittivo può restare imprigionato in uno schema alimentare in cui torna ad essere il bambino o la bambina che si ribella ai genitori mangiando in maniera compulsiva.

    Esistono anche delle voglie a metà strada tra il fisiologico e lo psicologico: quando mangiamo un alimento che contiene dello zucchero, interviene l’insulina per far entrare lo zucchero nelle cellule, e il rilascio dell’insulina ha un altro effetto, quello di produrre la serotonina, un ormone che rilassa e rende più calmi: dietro l’aspetto psicologico della voglia improvvisa di zucchero si nasconde un reale meccanismo fisiologico".

    Doctissimo : Come evitare queste voglie per la ricerca del piacere?
    Laurence Haurat: "Se cerchi di gratificarti, chiediti se queste voglie compulsive di cibo ti fanno veramente bene: spesso la risposta è no, perché il piacere è seguito dal senso di colpa. Chiediti qual è la promessa legata all’alimento che stai per mangiare, e valuta se questa promessa è stata mantenuta. Se non è stato così, è necessario trovare un’altra fonte di piacere e di conforto. Domandati cosa ti farebbe davvero bene: andare al cinema, farsi una doccia o un riposino, ricominciare a dipingere o a suonare? Ritrovando il piacere di fare questo genere di cose, le voglie diventeranno meno frequenti".

    Doctissimo : In generale cosa occorre fare per evitare o per lo meno gestire meglio le voglie?
    Laurence Haurat : Per evitare le voglie improvvise un’altra soluzione semplice è quella di riscoprire la merenda, perché una merenda gustata con piacere, in un momento in cui si ha fame, non farà ingrassare, ed è molto meglio dei cibi ingoiati in tutta fretta davanti al frigo un’ora prima di mettersi a tavola, senza aver fame: questi mezzi pasti, infatti, fanno ingrassare. Per quanto riguarda coloro che si gettano su uno o più alimenti calorici, più spesso rientrando dal lavoro: prenditi 10 minuti per tirare il fiato! Questo tipo di voglie improvvise è motivato dal bisogno di ritardare il momento di ricominciare la giornata di lavoro a casa. Permettersi ad esempio di cambiarsi, o di farsi una doccia veloce, spesso basta a far cessare la voglia irresistibile di cibo

    fonte doctissimo.it

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    Non riducetevi all’ultimo minuto
    Innanzitutto, evitate di organizzare la vostra luna di miele all’ultimo momento! Prevedete, anzi, di pianificarla con un pò di mesi di anticipo, soprattutto se avete bisogno di rinnovare passaporti o di richiedere un visto turistico al consolato del paese che intendete visitare. Per evitare cattive sorprese, inserite l’organizzazione di questo viaggio nella vostra agenda matrimoniale, considerandolo, quindi, un preparativo come un altro, esattamente come la prova degli abiti da sposa Pronovias che realizzerete prima del grande giorno. In questo modo non sarete costretti ad effettuare prenotazioni last minute che vi farebbero spendere molto più di quanto preventivato, soprattutto se vi sposate in alta stagione.

    Non partite il giorno dopo
    Dopo lo stress dovuto ai preparativi del matrimonio, il giorno dopo le nozze molto probabilmente sarete distrutti ed è per questo che un buon consiglio è quello di dedicare il "day after" a riposarvi, senza, invece, dover correre di fretta all’aereoporto. Fissare la data di partenza della luna di miele uno o due giorni dopo il matrimonio vi consentirà di riposare e preparare la valigia con tranquillità, dandovi, inoltre, il tempo di conservare abito e bouquet di fiori con i dovuti accorgimenti.
    Non dimenticatevi delle condizioni climatiche e sanitarie del posto
    Prima di partire, documentatevi sulle condizioni climatiche della destinazione che avete scelto, soprattutto se si trova in un altro continente o nell’emisfero opposto al nostro. Informatevi poi sulle condizioni sanitarie del posto e sugli eventuali farmaci da portare con voi, in modo particolare se si tratta di un paese in via di sviluppo, per il quale sarà vostra responsabilità seguire con scrupolo le raccomandazioni circa le eventuali vaccinazioni da fare.

    Non andate in giro con cash e documenti originali
    Una volta giunti a destinazione, a meno che non viaggiate negli Stati Uniti, evitate di portare con voi in giro i documenti originali e fate una fotocopia da tenere sempre in borsa. Evitate anche troppo denaro cash: sicuramente presso l'albergo dove alloggerete ci sarà una cassaforte in cui custodire tutto oppure potete prelevare i soldi tramite il bancomat nel momento del bisogno.

    Evitate di stressarvi
    Per l’organizzazione delle vostre nozze siamo sicuri che siete stati dietro a tutto e avete gestito i vostri fornitori in modo che le vostre aspettative venissero esaudite anche nelle piccole cose, realizzando, per esempio, le prove acconciature sposa per capelli lunghi adeguate o scegliendo il catering appropriato per il vostro ricevimento. Ora però siete in vacanza, quindi evitate di stressarvi! Cercate di non sovraccaricarvi di visite guidate ed escursioni e godetevi un po' di sano relax. Per questo motivo, potreste anche programmare una settimana di mare all’inizio del viaggio di nozze, così da smaltire il mix di stanchezza e stress creato dall’ansia dei preparativi.

    Non state connessi 24h
    Un pò di sana disintossicazione dalla tecnologia in vacanza ci vuole! Molti luoghi privati come bar o ristoranti ormai propongono accesso al Wi-Fi, ma cercate di godervi il “qui ed ora” del viaggio unico che state realizzando con la vostra dolce metà ed evitate di controllare sempre posta elettronica o notifiche dei social network. Aggiornate, magari, ogni tanto, tutti gli amici
    Non spendete troppo
    Se decidete di rivolgervi ad un’agenzia di viaggi perché volete risparmiare tempo, non fatevi spremere come limoni con il pretesto che questo sarà il “viaggio dei viaggi”: valutate bene i preventivi, proprio come avrete fatto per la scelta della location o del vostro splendido abito da sposa del 2017. Se, invece, optate per il fai da te, non c’è dubbio che risparmierete, prenotando voi direttamente su internet.

    Dimenticatevi del lavoro
    Evitate infine di rispondere alle telefonate o alle mail di lavoro. Prima di partire siate chiari con i vosti colleghi, dite loro che per i prossimi giorni non ci siete per nessuno. Siete in luna di miele, un momento assolutamnte irripetibile di cui vale la pena godersi ogni singolo minuto!l post di una vostra bella foto su una spiaggia paradisiaca!

    fonte matrimonio.com
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    Siate voi stessi
    Essere voi stessi dimenticando della presenza degli operatori e degli obiettivi sarà il modo giusto per affrontare il vostro giorno più bello. Se quello che state cercando è un risultato naturale e spontaneo allora dovete cercare in tutti i modi di sciogliervi e sentirvi pienamente a vostro agio, come se fotografo e altri operatori non esistessero, vi garantiamo degli scatti da copertina delle migliori riviste! Certo molto starà anche alla bravura dei professionisti scelti nell'essere abbastanza discreti e far percepire poco la loro presenza, ma ad ogni modo è meglio che anche voi facciate la vostra parte.
    Curare un po' la regia
    Un minimo di regia è sempre benaccetta in un giorno così lungo come quello delle nozze e pieno di attimi importanti che altrimenti andrebbero persi. Potreste accordarvi in anticipo su come e dove posizionarvi quando belle come non mai giungerete all'altare con il vostro abito da sposa stile impero, o ancora se durante lo scambio delle fedi sarà meglio guardare verso gli invitati e non verso il sacerdote, in modo da mettere i vostri visi e le vostre mani in un perfetto primo piano. Stesso discorso vale anche per l'entrata in pista per affrontare il primo ballo da sposati, meglio parlare con i fotografi in anticipo per calcolare bene tempi e spazi per le riprese e le foto.

    Scegliete un luogo per la preparazione che vi rappresenti davvero
    Quasi sempre sia sposo che sposa decidono di prepararsi presso la casa dei propri genitori, sicuramente uno dei luoghi più tradizionali ma anche più significativi. Potreste però cambiare un po' le regole scegliendo un posto diverso come ad esempio la location dove realizzerete cerimonia e ricevimento, portando con voi il vostro meraviglioso abito da sposa a sirena con tutti gli accessori del caso, come velo, guanti, bouquet di fiori e anche gli inserti che avete deciso di utilizzare per impreziosire la vostra acconciatura sposa semiraccolta. Inoltre potreste anche decidere di sposarvi in un luogo insolito come su un palco di un illustre e rinomato teatro dove potrete preparavi nei camerini riservati solitamente agli attori! Di sicuro il risultato darà vita a foto eccezionali e fuori dal comune!
    Il photoshop non è una bacchetta magica
    Infine quasi sicuramente un fotografo professionista, per non urtare la vostra sensibilità, non vi dirà mai che usare photoshop non è come agitare una bacchetta magica: non può fare miracoli! Quindi non siate troppo esigenti e cercate di arrivare al giorno X in perfetta forma in modo da non dover ricorrere a trucchi o magie ma solo a un buon trucco sposa naturale!

    fonte matrimonio.com
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    La prova dell'abito nuziale sarà uno dei momenti più emozionanti e magici che vivrete nel periodo dei preparativi di nozze, quindi...assolutamente vietato rovinarvelo! Uno dei nostri consigli è scegliere le persone giuste da portare con voi, persone fidate, in grado di darvi un'opinione obiettiva e che, soprattutto, siano felici di accompagnarvi in questa importante fase. Ovviamente si tratta di una scelta molto soggettiva, ecco a voi alcune possibilità.

    Con la mamma
    La mamma è sempre la mamma, magari a volte vi fa arrabbiare, ma sa sempre come farsi perdonare. Inoltre, chi più di lei conosce i vostri gusti e la vostra personalità? Di sicuro sarebbe un'ottima cosigliera in questa fase così delicata. E poi...non potreste toglierle la gioia di vedervi indossare l'abito per la prima volta...preparatevi ai fiumi di lacrime!
    Con la sorella/le sorelle
    Un'altra persona con cui avete condiviso tutto sin da bambine è senza dubbio vostra sorella, o sorelle, nel caso ne abbiate più di una. Saranno felicissime di partecipare a questo momento così importante per voi e darvi i loro preziosi consigli. Ricordate, la prova dell'abito è un momento emozionante che va condiviso con le persone che amate e che vi vogliono davvero bene.

    Con la migliore amica
    La persona con cui avete trascorso ore interminabili al telefono, colei ha visto nascere il vostro amore e che è stata sempre al vostro fianco, in ogni situazione, quasi come una vera sorella, stiamo parlando dell'amica del cuore! Sarà un'emozione unica per lei accompagnarvi in questa meravigliosa scelta e soprattutto saprà darvi ottimi e sinceri suggerimenti.
    Con un esperto di immagine
    Nel caso abbiate bisogno dei consigli di un vero professionista, un'altra possibile persona da portare con voi alla prova dell'abito nuziale, è un esperto di immagine. Con la sua esperienza e professionalità saprà costruire insieme a voi un look nuziale incredibile e sicuramente in sintonia con il vostro stile.

    Con la suocera?
    In alcune regioni del nostro paese esiste la tradizione che la suocera regali l'abito nuziale alla nuora, quindi, in questi casi, forse è giusto che anche lei sia presente durante la prova. Nel resto dei casi, molto dipende dal rapporto che si è instaurato nel tempo, quindi...libere di decidere di renderla partecipe oppure no. La cosa più importante, infatti, che non dovete assolutamente dimenticare, è che, a prescindere dal grado di parentela, questo sarà un momento speciale che dovrete condividere con chi vi ama e chi vi vuole bene. Inoltre, evitate di portare con voi troppe persone, sceglietene al massimo due, insomma poche ma buone!

    fonte matrimonio.com
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    Assistiamo sempre più a nozze tra cittadini italiani e stranieri; nozze bellissime dove l’incanto delle promesse si fonde con riti, usanze e abiti eleganti da cerimonia differenti. In prima battuta, è importante sapere che, se deciderete di sposarvi in Italia, anche se stranieri, sarete soggetti alla legislazione italiana in materia di diritto di famiglia. L’art. 116 del codice civile, con successive modifiche ed integrazioni, cita che: "Lo straniero che vuole contrarre matrimonio nello Stato deve presentare all'ufficiale dello stato civile una dichiarazione dell'autorità competente del proprio paese, dalla quale risulti che giusta le leggi a cui è sottoposto nulla osta al matrimonio."
    In buona sostanza, è necessario ed opportuno rivolgersi al Consolato o all’Ambasciata del vostro Paese in Italia, per richiedere il rilascio del nulla osta per le nozze ovvero una dichiarazione dalla quale si evince che non ci siano impedimenti per contrarre matrimonio, viste le leggi del vostro Stato. Dunque può bastare questo per iniziare con i preparativi e la selezione delle idee bomboniere matrimonio? Non esattamente. Una volta rilasciato il nulla osta, è importante esigere l’autenticazione della firma apposta all’Ambasciatore o dal Console, presso l’Ufficio legalizzazione della Prefettura.

    In alcuni casi, può capitare che alcune Ambasciate o Consolati non rilascino il nulla osta se non si è in possesso di un regolare permesso di soggiorno e di un passaporto, da richiedere necessariamente presso gli uffici competenti. Può inoltre essere richiesto il “certificato di capacità matrimoniale” che, però, non è soggetto a legalizzazione formale; questa richiesta è valida solo per i Paesi che hanno firmato e ratificato la Convenzione di Monaco del 5 settembre 1980 (Italia, Germania, Grecia, Lussemburgo, Moldavia, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Svizzera, Turchia).
    Una volta in regola con la procedura, dovrete recarvi insieme, all’Ufficio Matrimoni dell’Anagrafe centrale del Comune di residenza (va bene anche il Comune in cui è residente almeno uno dei due coniugi) consegnando l’apposita documentazione:

    documento di identità in corso di validità;
    certificato di nascita autenticato dall’Ambasciata del Paese di provenienza;
    nulla-osta rilasciato dal Consolato o dall’Ambasciata;
    autocertificazione di stato libero e residenza;
    richiesta consegnata al parroco o al ministro del culto che celebrerà il matrimonio.
    Per il rilascio dei documenti, vi consigliamo di muovervi con largo anticipo, dal momento che dovrete incastrare le tempistiche dei vari uffici con i vostri appuntamenti organizzativi anche, banalmente, in vista della scelta dell’abito da cerimonia uomo o dell’allestimento della casa.
    In seguito a questa documentazione presentata, verrà fissato il giorno del giuramento per scambiare pubblicamente la promessa di matrimonio dinnanzi all’Ufficiale di Stato Civile, due testimoni, uno per ciascuno di voi, con regolare permesso di soggiorno, se stranieri; potete inoltre fare richiesta di un interprete se lo ritenete opportuno. Alla luce di quanto avvenuto, verranno affisse le pubblicazioni esposte nell’Albo pretorio del Comune, contenente i vostri nomi e il luogo in cui vi sposerete; le pubblicazioni verranno mantenute per 8 giorni al termine dei quali vi verrà rilasciato il certificato di avvenuta pubblicazione, che andrà consegnato entro 180 giorni, all’Ufficiale dello Stato civile, presso il comune di residenza. Bene, la procedura termina qua, quindi è giunto il momento di dedicarvi alla release delle vostre idee segnaposto matrimonio con tutti i parenti che arriveranno da varie parti del mondo.
    In questa fase di pianificazione e avvio delle procedure, è molto importante prestare attenzione anche ai piccoli dettagli: alle frasi per matrimonio tradotte in entrambe le lingue, così come alla banalità di assicurarsi che i dati anagrafici sui certificati coincidano con quelli che risultano sul passaporto o che le frasi per promessa di matrimonio vengano correttamente comprese e riformulate insieme al parroco o al ministro del culto cui avete fatto richiesta per la celebrazione del matrimonio secondo rito cattolico o altri riti ammessi dallo Stato italiano..

    fonte matrimonio.com
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    Per capire bene le soluzioni da adottare in caso di menù differenti, è importante essere consapevoli se, per ciascun invitato, si tratta di allergia o intolleranza. Per definizione, l’allergia è una reazione immunitaria all’ingestione di uno specifico alimento (o di alcune sostanze contenute in esso) mentre l’intolleranza è una reazione indesiderata dell’organismo scatenata dall’ingestione di uno o più alimenti (o sostanze attive); questa reazione è legata alla quantità ingerita di alimento non tollerato.
    . Piccola postilla sull’invito
    Solitamente se una persona è affetta da particolari allergie o intolleranze è consapevole del fatto che deve prestare maggiore attenzione all’informazione, prima di ingerire determinati alimenti. È bene però che siate voi a prendervi cura di ciascun ospite quindi, un modo per sollecitare le segnalazioni, è quello di aggiungere in calce agli inviti matrimonio, una piccola postilla, in cui chiedete esplicitamente di comunicare agli sposi tempestivamente le situazioni di allergia o intolleranza per procedere ad eventuali varianti.

    Briefing con il maître e la wedding planner
    Non appena ricevute le comunicazioni, procedete ad un piccolo briefing con il maître; è bene che queste informazioni vengano discusse già durante la definizione del menù o, durante la consegna degli schemi per l’organizzazione dei tavoli. Se avete coinvolto una wedding planner, comunicate queste informazioni anche a lei perché sarà il punto di riferimento tra voi e il personale di sala, e potrà memorizzare i posti a sedere degli invitati allergici o intolleranti, sistemando le vostre idee segnaposto matrimonio con piccole varianti riconoscibili solo agli “addetti ai lavori”.
    Carta menù dettagliata con tutti gli ingredienti
    Per esser certi che ciascun invitato sia adeguatamente informato su tutto il menù di nozze, potete definire una carta menù dettagliata in cui sarà riportato non solo l’elenco delle vostre scelte o la carta dei vini ma anche i vari ingredienti utilizzati. Per la release di questa carta è necessaria una stretta comunicazione tra lo chef e il direttore di sala o la wedding planner che provvederanno alla stampa. Questa idea è un’alternativa più raffinata e bonton rispetto alla diffusione della carta menù in anteprima agli invitati allergici o intolleranti per capire cosa possono o non possono mangiare.

    Mai una seconda scelta
    L’alternativa non deve mai rappresentare una seconda scelta o una rivisitazione meno gustosa del piatto. Cercate di mantenere sempre lo stesso concept delle portate utilizzate per tutti gli altri ospiti ovvero se si tratta di portata a base di pesce o di carne, mantenete gli stessi sapori principali. Non scontentate mai i vostri ospiti e soprattutto non fateli mai sentire un peso “di troppo”.
    Tag e lavagnette
    Per i grandi buffet di apertura e chiusura, dove è più complicato gestire perfettamente le situazioni critiche vista la varietà di portate e il servizio libero (se non prevedete la sistemazione dei tavoli pari a quella in sala), potete richiedere che su ciascuna proposta sia presente un tag o una simpatica lavagnetta che illustri il nome del piatto e gli ingredienti. Se poi avete organizzato interamente la cena o il pranzo come fossero dei maxi buffet con stand tematici, allora potete caratterizzare ciascun corner con lavagne o cavalletti (stile vecchio pittore) in cui riportate il tema della bancarella, corredato magari da una dolce citazione o frase d’amore, il nome del piatto e l’elenco degli ingredienti.

    Organizzatevi al meglio con questi piccoli accorgimenti perché è importante prendersi cura degli ospiti ma d’altra parte dovete godervi il vostro giorno nel migliore dei modi. Ricordatevi che, posizionare strategicamente i segnaposto matrimonio, potrebbe essere fondamentale per mettere in atto uno scambio astuto di informazioni tra voi e il personale di sala che dovrà sempre e comunque chiedere conferma al diretto interessato circa le allergie o le intolleranze segnalate.

    fonte matrimonio.com
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    Come preparasi alla scelta dell'abito?

    Senza dubbio arrivare in Atelier con le idee chiare, magari con qualche immagine che possa aiutare a capire e realizzare i nostri desideri.

    Durante la ricerca è importante non guardare troppi abiti da sposa perché si rischia di confondersi ancora di più. Indubbiamente va bene farsi consigliare da amiche e parenti, senza però farsi condizionare troppo dai gusti degli altri.
    Il rischio che corrono più spesso le spose è di cadere nell’abito “collage”, unendo insieme dettagli molto belli di molti abiti, con un risultato poco armonico. Oppure rischiano d’innamorarsi di un dettaglio o di una linea molto belli, ma non adatti alla propria figura.


    Tenere sempre in considerazione che tipo di cerimonia si vuole fare: per esempio, ad una cerimonia all'aperto è sconsigliato lo strascico. Anche i colori sono importanti: non scegliere tonalità calde, se gli addobbi e le partecipazioni sono tutti in colori pastello e freddi ecc.
    In chiesa è meglio un abito con le spalle coperte o che preveda un coprispalle. Per una cerimonia civile o informale ci si può lanciare con un abito corto oppure con bei dettagli colorati.


    Come si dovrebbe scegliere l'atelier?

    Non scegliere mai un atelier che non si conosce: è importante affidarsi a qualcuno che lavora bene ed è affidabile. E' sempre meglio scegliere un Atelier con una “personalità” simile alla propria, così da poter trovare facilmente un abito adatto ai propri desideri.


    Cosa indossare per le prove dell'abito?
    In un atelier su misura, per il primo incontro non è necessario andare preparate, ma dalla seconda prova in poi bisogna indossare le scarpe e la biancheria intima scelte per il matrimonio; per esempio per un abito senza spalline trovare un buon bustino con la stessa scollatura. In questo modo l'abito funzionerà perfettamente con i suoi accessori.


    Come pettinare i capelli?

    In linea di massima un raccolto è molto elegante, mentre i capelli sciolti danno un'immagine più naturale, la scelta migliore è sempre di avere sempre un look naturale, molto pulito.
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    mille grazie a tuttiiiiiiii
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    Mai pensato di essere una sposa in scarpe da ginnastica per il giorno del matrimonio con l'amore della vostra vita? Non inorridite per la mancanza di scarpe col tacco o sandali per le nozze: se la parola d'ordine deve essere comodità, perché non affidarsi al comfort totale di un bel paio di sneakers pensate e customizzate appositamente per l'occasione?

    Sono diverse stagioni che la moda si è innamorata di questa tendenza per il matrimonio, confidando nella necessità di massimo relax per una sposa ampiamente stressata dall'ansia di preparazione della cerimonia, con il culmine supremo nella giornata delle nozze: le sneakers al matrimonio sono un buon espediente per evitare di ridursi i piedi in polpetta.

    La sposa in scarpe da ginnastica è un bridal trend che continua a piacere e gli stilisti non rinunciano a proporre numerose varianti: dopo la passerella di Chanel a settembre scorso, con la presentazione di una collezione interamente basata sulle sneakers rese eleganti per la scelta dei materiali, l'esplosione è stata totale.
    Converse
    Se volete ispirarvi ad un personaggio storico e alla resa cinematografica che ne ha fatto la regista Sofia Coppola, non potete prescindere dai costumi del film Marie Antoinette con Kirsten Dunst nei panni della regina di Francia più famosa: nonostante non si parli propriamente di nozze, la scena delle anacronistiche Converse lilla in mezzo a pizzi e merletti da Settecento ha dato il via a molteplici copie e deviazioni sul tema.
    Sono proprio le Converse infatti le scarpe da ginnastica più utilizzate ai matrimoni: colorate o bianche, personalizzate con strass e fiocchi, rese uniche da ricami o sfacciatamente già usate, restano nella top ten delle calzature preferite dalle spose per il giorno della cerimonia.
    (Non solo: anche agli sposi piacciono particolarmente, così come ai testimoni e alle damigelle se ci tenete ad averne!)
    Superga
    Seconde vengono naturalmente le Superga, simili come tipologia anche se più basse e in grande spolvero: anche qui la sposa in scarpe da ginnastica può renderle ancora più personali, ad esempio sostituendo i lacci con fiocchi di raso o scegliendo di far ricamare la data del matrimonio sulla tomaia perché resti nel tempo.
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    In questa nostra epoca, l'acne è un problema vissuto in modo sempre meno sereno, anche quando è lieve. Quando questo problema della pelle diventa grave, può anche comportare un'esclusione sociale difficile da vivere sia durante l'adolescenza sia in età adulta. Linda Fouque, dermatologa presso il Centre Villa Latour di Nizza (Francia) e Vice-Presidente della Led Academy, ci illustra i vantaggi della fototerapia tramite LED rispetto agli altri trattamenti.

    Cos'è l'acne?
    L'acne è un'affezione dei follicoli pilo-sebacei che, quando vengono ostruiti dal sebo o dalle cellule morte, reagiscono infiammandosi o infettandosi. "È possibile distinguere due tipi di acne", spiega Linda Fouque, dermatologa. "L'acne non infiammatoria, che si manifesta con comedoni chiusi che si formano sottopelle o con comedoni aperti che causano punti neri, e l'acne infiammatoria che si presenta sotto forma di pustole e cisti. In questo caso, l'infiammazione è associata al batterio Propionibacterium acnes (o P. Acnes)".

    Le cause all'origine dell'acne sono svariate e a volte difficili da individuare: sbalzi ormonali, regime alimentare, stile di vita, stress… Anche l'assunzione di alcuni farmaci potrebbe favorire l'insorgenza di questa patologia.
    I trattamenti classici per combattere l'acne
    Per curare i casi di acne più gravi, esistono diversi farmaci che vengono somministrati sia per via cutanea (i retinoidi) sia per via orale (gli antibiotici). Spesso i dermatologi li associano per ottenere un miglior risultato. "Tuttavia, questi trattamenti possono causare effetti collaterali", precisa la dermatologa. "Ad esempio, esistono rischi di teratogenicità con alcuni farmaci, che sono quindi preclusi alle donne in stato di gravidanza, oltre che alcune incompatibilità con l'assunzione della pillola… Per quanto concerne gli antibiotici, esiste qualche caso di resistenza". Per compensare questi effetti collaterali alcuni dermatologi hanno preso in considerazione l'importanza della luce nel trattamento dell'acne.

    Facciamo "luce" sul trattamento dell'acne tramite fototerapia
    È negli anni 2000 che il Dr. Chu, un professore britannico, studia gli effetti della luce e, nello specifico, gli effetti delle luci blu e rosse nel trattamento dell'acne. Da quel momento, diversi studi hanno confermato la veridicità delle sue prime ricerche.

    Per curare l'acne con la luce "è possibile ricorrere ai laser (luce pulsata IPL e laser a colorante pulsato) e alla fototerapia (diodi o LED)". Il laser viene impiegato per ridurre le lesioni infiammatore dell'acne quando non è possibile o non si desidera utilizzare gli antibiotici. "Con la luce pulsata, la seduta risulta un po' dolorosa", spiega la Dr.ssa Fouque. "Inoltre, poiché questo trattamento è distribuito nell'arco di più settimane, è necessario il consenso del paziente. La fototerapia tramite LED rappresenta quindi un'alternativa indolore al trattamento con laser."

    Per il trattamento dell'acne da lieve a moderata/grava, la fototerapia tramite LED associa la luce blu (i cui benefici nel trattamento dell'acne sono stati evidenziati nel 2004 nelle pubblicazioni del Professor Tzung*) e la luce rossa. La luce blu agisce come un antibatterico che aggredisce il batterio P. Acnes, coinvolto nella formazione dell'acne. Questa luce blu "non è pericolosa" continua la Dr.ssa Fouque. "Con la sua lunghezza d'onda compresa tra 405 e 420 nanometri agisce sul batterio P. Acnes che colonizza la ghiandola sebacea, senza causare danni cutanei". La luce blu viene associata alla luce rossa, che penetra leggermente più in profondità nel derma per assicurare una migliore cicatrizzazione e generare una reazione antiinfiammatoria.

    Acne: i vantaggi della fototerapia tramite LED
    Le sedute si svolgono nello studio del dermatologo e durano in media da 10 a 20 minuti, a seconda della potenza dei LED. In genere, il paziente è disteso con una maschera di protezione sugli occhi. I primi risultati si vedono in genere due mesi dopo l'inizio delle sedute, che devono avere una cadenza settimanale o bimestrale (ogni 15 giorni), ma la cura dura in media tre mesi, da ripetere a seconda dei casi. Al termine del trattamento, saranno scomparsi anche gli antiinfiammatori e l'azione antinfiammatoria della luce rossa avrà permesso di ridurre lesioni e cicatrici.

    "Il vantaggio di questa nuova tecnica di cura dell'acne è che è indolore, è adatta a tutti i fototipi di pelle, non presenta controindicazioni e non determina un'esclusione sociale", riassume la Dr.ssa Fouque. Ma attenzione: "se la si associa a un prodotto destinato a preparare la pelle, compariranno arrossamenti e persino un'infiammazione", avverte la dermatologa.
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    L'ipnosi entra in sala parto, questo quanto accade già nelle vicine Francia, Inghilterra e Oltreoceano. Una pratica non troppo recente, a tratti sconosciuta in Italia, che spaventa alcune mamme ma la cui efficacia sempre più attestata, accende la curiosità e l’interesse di un numero in aumento di donne gravide. Nel Regno Unito la terapia natale dell’ipnosi è così popolare da essere autorizzata in alcuni ospedali in cui ostetriche ipnoterapeute insegnano alle signore come vivere l’esperienza più emozionante della loro vita in maniera indolore. Elementi indispensabili del parto con l’ipnosi? Apertura di spirito e una buona motivazione.

    In cosa consiste l'hypnobirthing?
    L'ipnosi è una forma di meditazione profonda capace di indurre nel soggetto, attraverso il controllo della mente, uno stato di completo rilassamento. Nel caso dell’ipnoterapia natale si tratta di un’ipnosi leggera con cui la donna acquisisce la consapevolezza del proprio corpo, lo ascolta, vive la gravidanza serenamente gestendo le ansie e la paura, come appunto quella del parto che terrorizza le future mamme, specie le primipare, sin dalle prime settimane. La donna gravida ha una sensibilità di solito particolarmente accentuata, ed è senz’altro uno dei soggetti meglio disponibili e più ricettivi al procedimento ipnotico.

    Il termine inglese hypnobirthing potrebbe far pensare a qualche pratica esoterica. In realtà nulla di tutto ciò. La futura mamma non piomba in trance o in uno stato di sonno profondo; niente amuleti magici, formule di rito e battiti di mani. La donna rimane sempre capace di intendere e di volere, ha il pieno controllo di ciò che accade, muta solo il suo approccio alla gravidanza. Il rilassamento si verifica perché quando una donna è calma e distesa, respira bene, facilitando la produzione degli ormoni della nascita, come l’oxitocina e l’endorfina che lavorano in maniera corretta, mantenendo bassi i livelli di adrenalina nel sangue.
    Tale metodo che non ha nessuna controindicazione né alcuna conflittualità con l’assistenza medica e ostetrica, agisce sia sulla parte conscia che inconscia riducendo non solo tutta una serie di sintomi della gravidanza spesso molto fastidiosi, ma ha anche un impatto in ambito preventivo, ad esempio la depressione post partum. Inoltre, pur non essendo un dato empiricamente testato, si riscontra che i bimbi nati dopo esperienza di accompagnamento alla gravidanza e al parto con l’ipnosi, sono mediamente più calmi e hanno ritmi sonno veglia più regolari”.

    L’ipnosi natale non ha riscontrato ad ora effetti collaterali, anzi, le donne che hanno partorito con questo metodo hanno ricordi diversi, personali, forti, a unirle è la serenità con cui hanno vissuto il momento del parto. Si potrebbe dire che non ha controindicazioni, lo si sconsiglia comunque a soggetti predisposti a patologie mentali o con patologie pregresse.

    Come e quando praticare l’hypnobirthing
    Quando il corpo non funziona correttamente, qualsiasi evento importante, sarà vissuto con più stress. L’ipnoterapia in vista del parto si rivela essere una tecnica integrativa per tutelare mamma e bambino; può essere autoindotta dalla donna (autoipnosi) oppure provocata da un operatore preparato che spiega le tecniche per la corretta respirazione, il rilassamento, l’immaginazione da svolgere in gruppo o da sole e scoprire in che modo affrontare il parto senza paura. Il ruolo dell’ipnoterapeuta è quello di guidare la paziente mentre mette al mondo il pargolo in un contesto confortevole e pacifico.

    “Il lavoro si svolge in sedute di un’ora circa per almeno 8-10 volte- spiega la dott.ssa Frasca, specializzata in ipnosi clinica. Durante le sedute la donna viene messa in una condizione di rilassamento quindi si procede in via immaginativa a percorrere le tappe del travaglio, del parto e del secondamento. Si insegna come gestire, in modo del tutto personale, ognuna di queste fasi in modo tale che la donna non venga presa alla sprovvista e non si lasci sopraffare dall’ansia, e che quindi possa essere decisamente più collaborativa”. Le donne che collaborano maggiormente sono quelle che a casa si esercitano, ascoltano cd, si avvicinano al momento del parto con grande lucidità.

    L’allenamento è importante perché permette loro di gestire la situazione da sole qualora non potessero contare sul sostegno di un’ostetrica che pratici l’ipnosi durante il giorno del lieto evento. Un forte rapporto di fiducia tra l'ipnoterapeuta e il paziente è fondamentale per l’efficacia del metodo; l'ipnosi inoltre permette anche ai papà di avere un ruolo attivo in un momento così importante e intimo quale la nascita del loro figlio.

    L’ipnoterapia associata al parto è una pratica che fa tendenza, se gli esiti positivi saranno scientificamente confermati, chissà che a breve anche in Italia questa non diventi una tecnica molto in uso tra le future mamme. A chi teme l’ipnosi basterà spiegare che più volte al giorno la nostra mente va automaticamente in ipnosi, che altro non è che uno stato naturale della mente di cui non siamo consapevoli.

    Lo stesso vale per lo yoga meditativo, una forma di autoipnosi ben vicina all’ipnosi per il parto, praticata da tanti adepti per ritrovare il benessere psico-fisico. Ecco dimostrato dunque quanto l’ipnosi in gravidanza sia un ausilio di cui, nella vita quotidiana, tutti abbiamo fatto esperienza anche in situazioni diverse.

    Qualunque sia il parto che si programma di avere, il giorno in cui una mamma mette al mondo il piccolo dovrà essere speciale, e trasformarsi nel ricordo di una piacevole ed emozionante esperienza.
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    Lo scoglio più difficile da affrontare per abituare i bambini a riprendere i ritmi della scuola è senza dubbio quello dei nuovi orari di sonno e risveglio. I bambini che hanno frequentato i centri estivi sono, da questo punto di vista, avvantaggiati in quanto si sono alzati presto anche durante le vacanze. Per tutti gli altri invece l'orario della sveglia è cambiato, in alcuni casi anche di parecchie ore. Procedere con calma aiuta i bambini a non soffrire troppo per il cambiamento ed è quindi fondamentale abituare i bambini ad alzarsi presto in maniera molto graduale (già a partire dalla seconda metà di agosto se l'orario di risveglio attuale è di molto superiore a quello scolastico).

    I pediatri consigliano di non superare mai i 5 minuti di scarto da un giorno all'altro, senza però intaccare il tempo totale di sonno a cui il bambino è abituato. Ad ogni anticipo della sveglia deve quindi corrispondere un anticipo di tempo uguale dell'orario della messa a letto alla sera. Facciamo un esempio: se un bambino in estate si sveglia alle nove e va a letto alle undici, nelle settimane che precedono l'inizio della scuola gli orari devono progressivamente arrivare ad una sveglia alle sette con la messa a letto al massimo alle nove e mezza. Usando il metodo dei 5 minuti di differenza al giorno occorrerà iniziare circa 24 giorni prima dell'inizio della scuola.

    Non tutti i bambini però sono uguali! Per alcuni è possibile velocizzare la preparazione passando da 5 a 10 minuti al giorno o anche di più, sopratutto per i più grandicelli che si adattano meglio alle variazioni.
    Prepararsi alle nuove abitudini alimentari a scuola
    Può non sembrare importante, ma anche le abitudini alimentari e gli orari dei pasti sono molto diversi durante le vacanze. Tantissimi bambini, all'inizio della scuola, soffrono di disturbi di digestione o altri fastidi dovuti alle variazioni alimentari. Alzandosi più tardi al mattino, il metabolismo si risveglia anch'esso più avanti nel corso della giornata. Spesso la colazione in vacanza è più abbondante rispetto a quelle invernali, perché il tempo a disposizione è maggiore.

    Gli orari di pranzo e cena possono variare anche di un ora rispetto ai normali ritmi scolastici e devono quindi essere gradualmente riportati alla normalità. Anche in questo caso vale la regola dei 5/10 minuti al giorno di variazione, per procedere di pari passo con l'anticipo della sveglia mattutina. Ma non sono solo gli orari dei pasti a dover cambiare: anche le quantità del cibo devono adeguarsi alla vita scolastica.

    In estate i bambini tendono a mangiare poco e spesso, sopratutto a causa del caldo. Durante i mesi della scuola invece, il ritmo dei pasti è regolato da orari e quantità ben precise (sopratutto se i bambini mangiano alla mensa della scuola). Capita a tutti di “viziare” maggiormente i bambini durante le vacanze, ma occorre rimettersi a regime prima dell'inizio della scuola.

    I nutrizionisti consigliano, per tutto l'anno scolastico, un regime alimentare di questo tipo: una colazione leggera e nutriente, un piccolo spuntino a metà mattina a base di frutta o cracker, un pranzo ben bilanciato (con tanta verdura), un frutto o uno yogurt a merenda ed una cena leggera (che abbia luogo possibilmente almeno tre ore prima dell'orario della nanna).

    Settembre a scuola: prepararsi allo studio
    Sul finire delle vacanze estive, anche la mente dei bambini deve tornare in modalità scolastica. Questa è forse la parte più difficile della preparazione al rientro a scuola. Quale che sia stato il metodo scelto per svolgere i compiti delle vacanze, nelle ultime due settimane prima della ripresa delle lezioni occorre riprendere confidenza con libri ed esercizi.

    La soluzione ideale, consigliata dalle maestre di ogni ordine e grado scolastico, è quella di effettuare un ripassone finale per arrivare al primo giorno di scuola con ancora fresche le nozioni apprese nell'anno precedente. Può essere una valida idea quella di sfogliare i vecchi quaderni ed i libri dell'anno precedente, rinfrescando così la memoria sulle materie principali. Un ulteriore consiglio molto valido è quello di riabituare i bambini a restare seduti almeno una o due ore nel corso della mattinata, proponendo loro qualche operazione di matematica, la lettura di un brano e la scrittura di un piccolo testo. In questo modo anche il cervello si “riattiverà” ed arriverà più fresco all'appuntamento con la scuola.
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    La menopausa, infatti, comporta per molte donne, una serie di cambiamenti fisici, mentali e, anche, sessuali. Ma questo delicato momento biologico, della vita di ogni donna, può anche rappresentare un nuovo capitolo della sfera sessuale. Se prima della menopausa, infatti, la vostra vita sessuale è stata piena e gratificante, molto probabilmente, continuerà a esserlo anche dopo. La sessualità è parte integrante dello stato di salute di un individuo. Non a caso, infatti, nella definizione di salute dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, oltre al benessere fisico, psichico e sociale, è incluso anche quello sessuale.
    Gli aspetti negativi della menopausa sulla sessualità
    In menopausa gli estrogeni scompaiono e gli androgeni si riducono, anche fino al 50 per cento, comportando, di conseguenza, una serie di cambiamenti corporei. Un numero compreso tra il 40 e il 60 per cento delle donne in menopausa, infatti, riporta dei cambiamenti nella funzione sessuale: riduzione del desiderio, difficoltà dell’eccitazione, mancanza dell’orgasmo e insoddisfazione generale. In particolare, poi, due disturbi sono un freno alla sessualità: la secchezza vaginale e la dispaurenia, dolore durante i rapporti. Il desiderio sessuale dipende dalla giusta armonia tra estrogeni e progesterone con un “pizzico” di androgeni. La mancanza di estrogeni altera i caratteri sessuali secondari e, di conseguenza, la percezione biologica di femminilità. Ma anche la carenza di androgeni, specialmente nelle donne sottoposte ad asportazione delle ovaie, conduce a perdita del desiderio sessuale con, persistente e apparentemente ingiustificata, astenia, diminuito senso di benessere, perdita di peli pubici, riduzione della massa muscolare. Anche l’eccitazione dipende dal giusto accordo tra estrogeni e androgeni. Dopo la menopausa la vascolarizzazione dei genitali è ridotta, quella vaginale è estrogeno-dipendente, quella clitoridea, invece, è androgeno-dipendente. La lubrificazione vaginale, quindi, è ridotta e ritardata. Nella donna in menopausa ci vogliono anche 5 minuti per ottenere una buona lubrificazione vaginale rispetto, invece, ai 15 secondi di una donna giovane. Anche la distensibilità vaginale è ridotta: tale modificazione, però, è meno evidente in donne che mantengono un’attività sessuale regolare. L’espressione “to use or to loose” indica come la stimolazione, diretta e frequente, dei genitali sia il modo migliore per evitare le conseguenze negative della carenza ormonale. Inoltre la mancanza di ormoni può creare o peggiorare, sensibilmente, disturbi dell’affettività - ansia, depressione e insonnia - che riducono la disponibilità all’eccitamento. Infine, poi, la scomparsa degli estrogeni causa alterazioni del tatto, dell’olfatto, del gusto e della secrezione salivare che giocano un ruolo da “titolari” nella sensualità femminile.


    Gli aspetti positivi della menopausa sulla sessualità
    La sessualità in menopausa comporta, anche, diversi vantaggi. Primo fra tutti: non avere più la preoccupazione di evitare una gravidanza. Questo aspetto positivo è confermato da molte donne che affermano di sentirsi più libere di vivere, pienamente e serenamente, la propria sessualità in età matura rispetto a quando erano più giovani. Quando i figli sono autonomi, infatti, le donne sentono di potersi nuovamente concentrare su di sé e sulla propria vita di coppia. Per molte, poi, si tratta di una vera e propria rinascita che investe tutta la personalità femminile, non soltanto, la sfera sessuale. I momenti di intimità della coppia matura possono diventare più frequenti, in genere, si ha più tempo a disposizione e, soprattutto, gli si dà più valore. L’importante è adeguarsi ai cambiamenti che, progressivamente, avvengono nel vostro corpo che implicano, inevitabilmente, delle variazioni nel modo di fare l’amore. Quando c’è una buona intesa tra i partner, infatti, la coppia matura può fare, come si suol dire, di necessità virtù e, con la fantasia e la voglia di sperimentare, ha la possibilità di sviluppare nuovi modi di esprimere la propria sessualità. Queste alternative rappresentano, non di rado, per entrambi i partner, un sorprendente arricchimento della vita sessuale ed affettiva che soddisfa il bisogno di intimità. Oggi, poi, la medicina offre terapie efficaci nel trattare i disturbi legati alla menopausa: dalle terapie ormonali sostitutive, alle creme per migliorare la lubrificazione vaginale... basta trovare quella giusta!
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