Matrimonio e tradizioni: il Nord

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    Mamma di due splendidi bimbi e moglie a tempo pieno

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    Motta Sant'Anastasia (Ct)

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    L’Italia è si una nazione, ma con tante anime. Le molte tradizioni locali sono un patrimonio unico che hanno reso speciale il nostro paese e, nonostante il modernismo esasperato e il futuro galoppante, gli occhi degli italiani guardano sempre con affetto al passato che li ha formati e così in ogni regione resistono ancora oggi molte usanze tipiche, che rendono più romantico il presente tecnologico.


    Lombardia

    - Rito ambrosiano

    La prima differenza rispetto al resto del paese la si nota già dalla celebrazione, infatti in molte città della Lombardia, in particolare a Milano, ma anche in alcuni comuni del comasco, del varesotto e del bergamasco, si segue il rito ambrosiano e non quello romano. Un rito che ha origini nobili e antiche in quanto fa riferimento al Santo patrono di Milano, S. Ambrogio.

    Quali sono le differenze maggiori con il rito romano?

    La funzione presenta gli stessi elementi della Messa del rito romano, ma alcuni di essi sono disposti diversamente. Lo scambio della pace, ad esempio, non è immediatamente prima della comunione dei fedeli, ma viene anticipato al termine della Liturgia della Parola, prima della preparazione dei doni. Altre differenze sono la mancanza dell'Agnus Dei e la triplice invocazione Kyrie eleison senza il Christe eleison presente nel rito romano.

    Il giorno di sabato inoltre non è considerato feriale ma festivo, seppur in modo minore rispetto alla domenica, in continuità con la tradizione ebraica.

    L'Avvento ambrosiano dura sei settimane, contro le quattro del rito romano, mentre la Quaresima inizia la domenica successiva al "mercoledì delle ceneri" con l'imposizione delle ceneri al termine della Messa festiva. Vi sono altre differenze che riguardano i paramenti liturgici ed il loro colore.

    Per quanto riguarda il matrimonio, gli sposi percorrono insieme la navata della chiesa fino all’altare. Dopo la Benedizione degli sposi inizia il rito della velazione, in cui i testimoni o i genitori sorreggono un velo sopra la testa dei due sposi.


    - Taglio della cravatta

    Per di più quest'usanza è figlia dello spirito imprenditoriale lombardo. In pratica, durante il ricevimento, gli amici dello sposo cercano di vendere i pezzetti della sua cravatta agli ospiti, con la scusa di raccogliere soldi per il viaggio di nozze. Si tratta di una vera e propria asta, ma al di là dell’aspetto ludico, è un’usanza che spesso rischia di mettere in imbarazzo gli ospiti.




    Trentino Alto Adige

    - matrimonio invernale

    Quando si pensa al Trentino Alto Adige, il pensiero va subito alle splendide montagne, alla neve, ai verdi pascoli, ma anche al duro lavoro dei contadini e degli allevatori e in passato, infatti, i trentini, grandi lavoratori, si sposavano d'inverno, periodo di riposo, proprio perché l'estate era dedicata al lavoro nei campi e agli alpeggi.


    La tradizione del matrimonio invernale, con i costumi tipici e la slitta, è andata via via scemando negli anni, ma resiste, ancora oggi, a Castelrotto, un piccolo comune di montagna, dove la seconda domenica di gennaio ogni due anni viene rivissuto l’antico rito, che è ormai una festa cittadina.

    17 coppie vestite con i ricchi abiti della tradizione partono in slitta da San Valentino e arrivano fino a Castelrotto, dove si svolge il tradizionale banchetto nuziale.

    Un’altra tradizione, un pò costosa per il testimone, è quella del “rapimento della sposa” ed è tipica della Val Pusteria. Bisogna risalire al medioevo per capirne l’origine. In pratica, secondo la leggenda, ma non così improbabile, i feudatari rapivano le spose per poter usufruire dello "jus primae noctis", allora il testimone aveva il dovere di salvare la ragazza e pagare il riscatto al feudatario.

    Come è stata trasformata in chiave più moderna questa antica storia?

    Alla fine del ricevimento gli amici della coppia "rapiscono" la sposa, cominciano a girare per i bar della zona e il testimone deve rincorrerli pagando i debiti che si lasciano alle spalle. Lo scopo è raggiungerli prima di dilapidare un patrimonio in birre e cocktail.



    Valle d’Aosta

    - domenica mattina

    Nella comunità Walser (antica comunità di origine germanica insediatasi nei secoli in diversi punti della regione) di Gressoney i matrimoni si celebravano la domenica mattina e venivano annunciati da spari di mortaretti.

    - pagnotta con fiore

    nella medesima comunità dopo la cerimonia veniva offerta una colazione a casa della sposa e quest'ultima era solita donare una pagnotta ornata con un fiore alla ragazza che si sarebbe sposata dopo di lei.


    - il banco di famiglia

    Un'altra antica tradizione era che la domenica successiva la suocera invitava la nuora a prendere posto nel banco di famiglia, durante la messa, posto che da quel momento le spettava di diritto.




    Veneto

    - gondola

    A Venezia, città d'acqua e di canali per eccellenza, la tradizione vuole che gli sposi alla fine della cerimonia se ne vadano via in gondola, magari seguiti dai parenti stretti, fino al ristorante in una delle isole della laguna.


    - Il balcone di Giulietta

    A Verona si trova il celebre balcone di Giulietta, la protagonista della tragedia di Shakespeare. Adesso, grazie ad un’iniziativa lanciata dal comune, è possibile per le coppie sposarsi con rito civile nella casa di Giulietta e affacciarsi alla celebre balconata.




    Friuli Venezia Giulia

    - ceppo d’albero

    In molti paesi del Friuli Venezia Giulia è forte il legame con la montagna e con le sue tradizioni, come quella di tagliare un ceppo d’albero dopo le nozze con una sega da boscaioli, azione che vuole simboleggiare la collaborazione dei coniugi in tutte le prove della vita.

    - Vera
    In alcune zone del Veneto la fede è anche chiamata "vera", da un termine veneto-slavo, che significa fedeltà.




    Piemonte

    - mercoledì

    Mai sposarsi di mercoledì, perché come recita un antico detto: "Sposa mercolina, anche tra cento non ne indovina".

    - Arco della Sposa

    Nelle Valli di Lanzo le future vicine della sposa costruiscono un arco (Arco della Sposa) sopra l'ingresso principale della casa dei novelli sposi con fiori e nastri colorati, due di questi serviranno ad ostruire il passaggio con un nodo. Oltre questo arco si trova la suocera della sposa, che ha il delicato compito di sciogliere il nodo e permettere così l'ingresso della coppia nella nuova dimora. Riuscire a sciogliere il nodo ed entrare con l'augurio della madre dello sposo è segno di una vita matrimoniale serena e feconda.


    - La tristezza degli ex

    Durante la notte gli amici degli sposi segnano due tragitti che portano dalle case, dove ancora i futuri sposi dormono con le famiglie, alle case dei rispettivi ex, usando della segatura per "asciugare le lacrime di chi è stato respinto". Nel caso in cui la precedente relazione sia stata particolarmente importante (gli amici in questo caso però devono essere proprio perfidi) oltre alla segatura davanti alla porta dell’ex di turno verrà posizionato anche un ceppo ad indicare che quella persona è stata "lasciata in tronco".


    - Ciupu

    Una tradizione tipica della comunità Walser piemontese è quella di sbarrare la strada agli sposi diretti insieme in chiesa costruendo uno steccato (ciupu). In altri casi sono dei bambini, posizionati lungo la strada con aste di legno e ceste, a rendere difficoltoso il tragitto, per passare oltre la coppia infatti dovrà riempire i contenitori con dei confetti, una sorta di tassa pagata alla comunità a cui lo sposo "porta via" una ragazza.




    Liguria

    - settembre

    Non ci si sposa a Settembre perché nella tradizione locale vige il detto decisamente macabro e dalla rima baciata: "Sposa settembrina, presto vedovina"!


    - perle

    niente perle il giorno del si. Secondo la tradizione, infatti, sembra che una perla porti una lacrima, quindi prima di poterle usare la sposa dovrà "ripagarle" con qualche dono.


    - Monetina

    Mettere una monetina nella scarpa della sposa dovrebbe portare alla coppia ricchezza e prosperità.






    Veniamo ora alla tradizioni nazionali, che vanno oltre i campanili e i singoli comuni.

    Le cose che portano bene

    La tradizione vuole che la sposa porti con se sei cose il giorno del matrimonio:
    - una cosa prestata ed una regalata: ad indicare l 'affetto delle persone care.
    - una cosa blu: anticamente il colore blu era il colore che simboleggiava la purezza ed era il colore dell' abito della sposa.
    - una cosa vecchia: che simboleggia la vita che si lascia alle spalle.
    - una cosa nuova: che simboleggia la nuova vita che sta per iniziare.
    - una giarrettiera (bianca o rossa): simbolo di prosperità e fortuna



    La tradizione vuole che il giorno delle nozze la sposa non indossi alcun anello, almeno fino a quando non abbia indossato la fede. Indossare oro durante o prima del matrimonio si dice che porti sfortuna.

    Porta malissimo poi se lo sposo vede l’abito della sposa prima delle nozze.


    Entrata in casa

    Una tradizione molto comune è quella dell'uomo che porta in braccio la sposa oltre la soglia della loro casa al loro primo ingresso. Investigando l'origine di questa tradizione attorno al 100 d.C, Plutarco nel 100 d.C. formulò tre diverse ipotesi:

    - era una messa in scena simbolica del Ratto delle Sabine.
    - era simbolo della riluttanza della sposa a perdere i suoi vestiti, che avrebbe fatto solo sotto obbligo.
    - rappresentava la fedeltà coniugale: essendo stata portata in casa da marito, la donna l'avrebbe lasciata solo nello stesso modo.



    Come vengono gestite le spese?

    Lo sposo e la sua famiglia devono pagare:
    - l'anello di fidanzamento e le fedi nuziali
    - il bouquet della sposa, che secondo la tradizione è l'ultimo omaggio dello sposo per la sposa e chiude il ciclo del fidanzamento. Lo paga lo sposo dunque, ma lo sceglie la sposa, dato che deve essere in linea con il vestito, che però l’uomo non potrà vedere fino alle nozze. Alla fine del ricevimento il bouquet sarà lanciato a caso tra tutte le ragazze nubili e chi riuscirà ad afferrarlo dovrebbe sposarsi entro l'anno.
    - i fiori all’occhiello per i propri testimoni;
    - l'offerta per la Chiesa
    - il viaggio di nozze
    - l'affitto o l'acquisto dell'appartamento
    - l'arredamento della casa, ad eccezione della stanza da letto, però dovrà comprare il materasso.

    La sposa e la sua famiglia invece devono pagare:
    - il regalo per il futuro sposo da dare in cambio dell’anello di fidanzamento
    - le bomboniere
    - le partecipazioni e gli inviti
    - le spese per la cerimonia
    - la musica/i musicisti per il ricevimento
    - le decorazioni floreali per il ricevimento
    - gli abiti per eventuali damigelle e/o paggetti
    - i regali specifici per i testimoni
    - le fotografie
    - la camera da letto (eccetto il materasso)
    - il corredo per la casa
    - il corredo personale della sposa
    - l’abito della sposa

    Questo è quello che prevede il bon ton, ma ormai poche delle suddette regole vengono rispettate e si cerca di dividere le spese in maniera equa.
     
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